Porri
Sfusi, Vaschetta flopack
Bernardi
GEN | FEB | MAR | APR | MAG | GIU | LUG | AGO | SET | OTT | NOV | DIC |
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I porri, “cugini” di aglio, scalogno e cipolla (vengono tutti dalla famiglia delle liliacee), sono ortaggi originari della Persia, tipici dei mesi freddi (ottobre-febbraio) anche se oggi vengono coltivati e raccolti tutto l’anno.
Il consumo del porro è in crescita, complice anche il sapore più delicato e un odore meno persistente rispetto ad aglio e cipolla. È aromatico ma dolce ed è diventato un ingrediente essenziale della cucina moderna.
Dopo aver tolto la parte più dura delle foglie, averlo lavato e asciugato, il porro può essere conservato in frigorifero e durare qualche giorno. Se viene tagliato, invece, andrà consumato subito. Se raccolto in autunno può essere conservato, durante l’inverno, tenendolo al riparo dal freddo in un ambiente buio e chiuso, o legato a mazzi e coperto con uno strato di sabbia sotto terra.
Se non c’è disponibilità di spazi aperti, andrà benissimo anche un contenitore chiuso e non trasparente, da tenere sul balcone di casa, in modo da evitare di esporre il porro a luce o calore.
Un amico per l’intestino
Il porro è noto anche perché favorisce la regolarità intestinale: il suo fusto è infatti ricco di fibre, nella parte verde (un po’ più dure) e nella parte bianca (più delicate e adatte al consumo da parte di tutti). Queste fibre favoriscono il transito intestinale in modo delicato e sono quindi indicate anche per organismi più sensibili, come quello dei bambini. Il porro si può assumere anche sotto forma di decotto: lavando e pestando nel latte 30g di radici di porro si otterrà un buon vermifugo.
Nerone il porrofago
L’imperatore romano Nerone ne andava ghiotto e li utilizzava per schiarirsi la voce: fu infatti denominato “il porrofago”.
Non mancano gli appuntamenti enogastronomici dedicati ai porri; ve ne segnaliamo due molto grossi, entrambi in provinca di Cuneo: la Fiera del Porro di Cervere e la Fiera Napoleonica del Porro di Narzole.