Finocchi
Sfusi, Vassoio filmato
Bernardi, B*Green
GEN | FEB | MAR | APR | MAG | GIU | LUG | AGO | SET | OTT | NOV | DIC |
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Il Finocchio (Foeniculum vulgare, della famiglia delle Apiaceae) cresce principalmente nei bacini mediterranei e nelle aree caratterizzate da un clima mite. Coltivato principalmente in estate, la sua produzione si estende all’intero anno, sia con la semina all’aperto che in serra e preferibilmente con
un’esposizione diretta al sole. Due le varietà che si distinguono: il finocchio coltivato, dal sapore dolce e di cui si consuma il bulbo bianco alla base, e il finocchio selvatico, dal fusto più alto e articolato e i tipici fiori gialli disposti a ombrello.
Il finocchio può essere conservato in frigorifero in un sacchetto di plastica bucherellato. Qualora lo si volesse conservare più a lungo, è opportuno sbollentarlo per 4-5 minuti, meglio se tagliato in pezzi.
Farsi infinocchiare
Ai tempi degli antichi Romani, il finocchio era utilizzato per coprire sapori e odori di cibi talvolta poco freschi. Pare che il verbo “infinocchiare” derivi proprio da qui, così come l’uso di qualche oste furbo e poco onesto che, quando voleva rifilare del vino o delle pietanze non eccelse ai clienti, prima portava loro del finocchio. Così i sapori autentici venivano coperti e gli “infinocchiati” restavano soddisfatti.
Il finocchio come simbolo di rigenerazione
Simbolo di rinascita, o di rigenerazione spirituale, il finocchio ha una lunga tradizione popolare: si narrava che i serpenti, dopo la muta della pelle, si sfregassero contro la pianta di finocchio per riacquistare il senso della vista.
Agosto è il mese ideale per gustare specialità gastronomiche a base di finocchio. Suggeriamo la Sagra del Finocchio di Pergola (PU): tre giorni di degustazioni e intrattenimento.